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Il Modello Organizzativo 231 e l’Organismo di Vigilanza come strumenti di difesa attiva verso gli accertamenti della Guardia di Finanza

Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231 e accertamenti della Guardia di Finanza

Del Modello organizzativo ai sensi dell’art.6 del D.Lgs. 231 conosciamo ormai bene la potenziale efficacia esimente per l’ente nel caso di illeciti realizzati da persone fisiche nell’interesse o vantaggio dell’ente medesimo.

Quello che forse non ci siamo mai soffermati a pensare è la sua utilità anche in un altro senso, ovvero come strumento per creare cultura ed evidenze documentali efficaci a difendersi dalle presunzioni di colpevolezza della Guardia di Finanza.

Non è strano a ben pensarci: in fondo il Modello organizzativo ex D.Lgs. 231 mira a costruire un sistema di tracciabilità e documentazione delle attività aziendali, con particolare riferimento ai processi sensibili al fine della creazione di fondi neri. Che è proprio quel che manca quando, a seguito del principio dell’inversione dell’onere della prova a seguito di contestazioni fiscali, dobbiamo ricostruire l’effettività delle azioni adottate tramite documenti oggettivi.

Qualche esempio, tratto da esperienze vissute nelle aziende, potrà forse chiarire meglio.

Commesse con margini negativi

Una delle contestazioni che solleva a volte la Guardia di Finanza è quella che una commessa con margine negativi può sottintendere mancate fatturazioni attive o ricevimento di fatture passive per operazioni inesistenti in tutto o in parte.

Pur sapendo che i motivi, soprattutto in questa congiuntura economica, possono essere ben altri (concorrenza fortissima che impone sconti in fase di acquisizione, opportunità commerciale di acquisire un nuovo cliente, errato preventivo, ecc….) non è poi facile dimostrarlo in modo oggettivo alle Autorità.

In un Modello Organizzativo ben strutturato, di certo il Controllo di Gestione gioca un ruolo importante e, nei Modelli realizzati da AD&D Consulting o nei quali la medesima presiede l’Organismo di Vigilanza, non manca mai la previsione di “motivare e segnalare ad OdV le commesse con margine negativi”.

Certo la motivazione per iscritto dell’ente è un atto unilaterale che alla Guardia di Finanza potrebbe non bastare, ma nulla vieta di raccogliere firme di terze parti e comunque rappresenta un passo avanti nella cultura della documentazione dei processi decisori.

Sconti e accordi a stralcio

Extra sconti, che possono addirittura diventare “antieconomici” per l’impresa, possono sottintendere una mancata fatturazione in parte del bene/servizio erogato e questo la Guardia di Finanza lo sa. Ma in un Modello Organizzativo 231 correttamente impostato, sconti superiori ad una soglia prefissata o un’incongruenza tra importo di contratto ed importo fatturato (sconto ex post a stralcio) devono essere tracciati, motivati e segnalati all’Organismo di Vigilanza.

Rimane esemplare il caso di un’impresa che, a seguito di una contestazione per un prodotto reso di cattiva qualità, ha concordato con il cliente uno sconto, senza documentare tale processo decisionale. La Guardia di Finanza ha contestato una mancata fatturazione, da cui l’impresa non ha potuto difendersi: in un Modello Organizzativo ben strutturato e funzionante non sarebbe potuto (o dovuto) accadere che tale evento non avesse adeguate pezze giustificative e fosse notificato all’Organismo di Vigilanza.

Sponsorizzazioni (ad associazioni sportive e non)

“Raccogliere e conservare documentazione attestante l’effettività della sponsorizzazione (foto, filmati, locandine pubblicitarie, ecc…)”: questa recitano i Modelli Organizzativi al fine di prevenire la creazione di fondi neri.  Ma questo è anche ciò che chiede la Guardia di Finanza.

E’ chiaro che massima attenzione deve essere posta proprio nel caso di sponsorizzazioni verso Associazioni sulle quali non pesano oneri di redigere bilanci veri e propri, ma tutto il tema dei servizi intangibili merita un’attenzione particolare nella redazione dei Modelli 231 e da parte dell’Organismo di Vigilanza: la stessa attenzione con la quale la Guardia di Finanza va ad indagare, tra i primi, proprio questi aspetti.

Sono solo tre esempi, ma se ne potrebbero citare decine.

Ed è strettamente attinente a questo tema il fatto che il dossier del Servizio Studi del Senato sulla delega fiscale al Governo prevede forme incentivanti e minori adempimenti per le imprese che adottino sistemi di gestione e controllo del rischio fiscale.

Avremo comunque modo di parlarne, essendo per il momento prematuro.

AUTORE

Consulente di organizzazione aziendale e sistemi di gestione dai primi anni ‘90, si occupa di Modelli Organizzativi ex D.Lgs.231 dal 2002. E’ presidente o membro permanente di Organismi di Vigilanza in numerose società, anche di rilevanza nazionale. E’ membro di numerosi Comitati Tecnici costituiti in seno alle principali Associazioni di Categoria e relatore a seminari e convegni di rilevanza nazionale.